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mercoledì 30 ottobre 2024
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Edgar Cayce - La Reincarnazione e il Karma

Il concetto di Reincarnazione e Significato del Karma

Edgar Cayce - La Reincarnazione e il Karma
Edgar Cayce realizzò la sua prima lettura nel 1901, a proposito di un problema di salute che lo riguardava. Ne diede in seguito molte altre, ma bisognerà attendere il 1923 per vedervi comparire il concetto della reincarnazione, nel corso di una seduta eseguita secondo il proposito di Arthur Lammers, tipografo a Dayton, nell’Ohio. In realtà, una lettura aveva affrontato la questione dodici anni prima; tuttavia l’allusione rimase a lungo insospettata, dato che nessuno nella cerchia di Cayce era allora versato in questo campo. In fin dei conti, quasi duemila letture psichiche, chiamate “letture di vita”, ebbero per oggetto la reincarnazione. Questo diventò il secondo grande tema presentato da Cayce. 

In essenza, che cos’è la reincarnazione…?!? 

Le letture di Edgar Cayce affermano che ciascuno di noi passa per delle vite successive allo scopo di evolversi spiritualmente e di ritrovare la piena coscienza della sua natura divina. Esse escludono la trasmigrazione delle anime, secondo la quale gli esseri umani potrebbero reincarnarsi sotto forma animale. In sostanza forniscono una cornice filosofica al passato, ponendo l’accento sul modo in cui ci assumiamo la nostra esistenza attuale : dobbiamo vivere il momento presente, sviluppando la nostra anima ed aiutandoci l’un l’altro. Secondo Cayce il percorso che abbiamo eseguito ci ha condotto laddove siamo ora. La cosa essenziale non è chi siamo stati o che cosa abbiamo fatto in precedenza, ma come reagiamo di fronte alle opportunità e alle prove che sorgono ora, dovunque ci troviamo. In effetti sono le nostre scelte e le nostre azioni del momento, create dal nostro libero arbitrio, che importano veramente. La prospettiva di Cayce, per nulla fatalista, apre degli orizzonti pressoché illimitati. 

Nelle letture, Edgar Cayce segnalò anche i pericoli di una comprensione erronea della reincarnazione. Egli indicò che certe teorie alteravano il suo vero significato. In particolare, tutte quelle che non ne riconoscevano la libera volontà creavano ciò che chiamava “ un mostro karmico”, cioè un’idea scorretta che ignorava le azioni autentiche ed i nessi intimi che legano il karma, il libero arbitrio, il destino e la grazia. Ancora ai giorni nostri, la reincarnazione viene spesso interpretata, a torto, come una concatenazione ineluttabile di esperienze e di relazioni imposte dal karma. Se così fosse, le nostre decisioni precedenti ci costringerebbero a seguire una traiettoria marcata da avvenimenti specifici, e il nostro futuro sarebbe già fissato. Questo punto di vista diverge totalmente da quello di Cayce, poiché le letture precisano che il passato non fornisce che una congiuntura possibile o probabile. Esse dimostrano che, lungi dal comportarsi come semplice spettatore, l’essere umano gioca un ruolo dinamico nello svolgimento della propria esistenza. 

La parola “karma” è un termine sanscrito che significa “azione, opera o atto”. Siccome indica le nostre azioni e le loro conseguenze sulla nostra sorte dall’inizio fino alla fine delle nostre incarnazioni, le si dà comunemente il senso di “causa e effetto”. Le letture concordano con questa definizione, ma vi aggiungono la nozione filosofica inedita ed esclusiva che il karma può essere considerato come una memoria. Non si tratta quindi di un “debito” da pagare in conformità con qualche criterio universale, né di una serie di esperienze determinate dalle nostre azioni precedenti, buone o cattive. Il karma è solo una memoria, una fonte di informazioni che include elementi in apparenza ‘positivi’ ed altri ‘negativi’, a cui il subconscio attinge i dati che utilizza nel presente. Ciò spiega, per esempio, le affinità o le animosità spontanee che sentiamo per certe persone. Benché questa memoria subcosciente si rifletta nella nostra fisionomia ed influenzi i nostri pensieri, le nostre reazioni e le nostre decisioni, possiamo sempre ricorrere al libero arbitrio per orientare la nostra vita. 

Le letture di Cayce menzionano che quando moriamo non ci reincarniamo immediatamente. Siccome ciò che chiamiamo “subconscio” sul piano fisico diventa la nostra coscienza nell’al di là, l’anima riepiloga tutto ciò che ha vissuto e seleziona, fra le lezioni che deve apprendere, quelle che si sente in grado di assumersi ora al fine di continuare la sua evoluzione. Quindi attende il momento propizio per rinascere sulla terra. Di solito ritorna in un ambiente che ha conosciuto in precedenza. In ogni nuova vita, essa opta per un corpo maschile o femminile, a seconda dell’obiettivo della sua incarnazione. Inoltre sceglie l’ambito e le condizioni (genitori, famiglia, luogo, epoca, ecc.) che le permetteranno di perfezionarsi e di compiere ciò che spera di realizzare. Però le sue esperienze dipenderanno dal modo in cui impiegherà il suo libero arbitrio all’interno di questo contesto. In effetti possiamo considerare le nostre tribolazioni come ostacoli e impedimenti o, al contrario, trasformarle in situazioni benefiche, in opportunità per elevare il nostro livello di coscienza. Il processo di reincarnazione continua fino a quando non personificheremo l’amore universale nel mondo ed esprimeremo la nostra essenza divina in tutti gli aspetti della vita sulla terra. 

Conviene notare che talenti e qualità non si perdono mai, in modo che le facoltà coltivate in ogni incarnazione si sommano al capitale del futuro. Così, il dono dei bambini prodigio è la ricomparsa di un talento coltivato in una o più esistenze precedenti. D’altra parte un eccellente professore di letteratura può essere stato scrittore, storico e scriba nelle vite anteriori. Infatti le nostre attitudini si manifestano in funzione del motivo della nostra incarnazione attuale. 

Le letture rivelano che il karma non si instaura fra gli individui, bensì unicamente con se stessi, in altre parole, che “si affronta sempre se stessi”****(4). Di conseguenza, il corso della nostra esistenza si basa sulle decisioni che prendiamo per rispondere alla congiuntura che noi stessi abbiamo suscitato. Ciononostante, la nozione più difficile da comprendere è che, in generale, ci viene offerta la possibilità di risolvere i nostri propri problemi karmici attraverso le nostre interazioni con gli altri. Per questa ragione, invece di accettare la piena responsabilità dei nostri insuccessi e delle nostre delusioni, tendiamo ad imputarli gli altri. Così il nostro karma è personale, tuttavia ci sentiamo continuamente attratti dalla gente o dai gruppi che ci offrono delle occasioni favorevoli per assumere il proprio. Similmente, questi si avvicinano a noi nel loro percorso individuale per soddisfare la loro memoria karmica. Le nostre interazioni con gli altri ci permettono quindi di confrontarci con noi stessi e di fare esperienza di eventi che ci insegnano e ci aiutano ad avanzare sul sentiero spirituale. Spesso gli episodi vissuti in gruppo ricompaiono, in incarnazioni successive, come vincoli familiari, professionali, culturali o etnici. Le letture sottolineano che non incontriamo mai nessuno accidentalmente, perché le coincidenze non esistono. Allo stesso modo, non proviamo una profonda simpatia o antipatia fin dall’inizio se non nel confronto di persone che abbiamo conosciuto in precedenza. 

Note:
****(4) - Lettura 1432-1 
Possibili traduzioni equivalenti : “ci si confronta sempre con se stessi” - “ci si ritrova continuamente di fronte a se stessi”. 

Dobbiamo subire le conseguenze delle nostre scelte, delle azioni e degli atteggiamenti precedenti. La Bibbia dichiara : “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.” *****(5). Gli adepti della reincarnazione esprimono questa verità così : “Attraiamo ciò che ci somiglia.” Ciò implica che un giorno dovremo sopportare sofferenze simili a quelle che abbiamo inflitto agli altri, o che proveremo per le coincidenze che le nostre decisioni hanno avuto su di loro. A differenza delle dottrine fatalistiche che ci riservano una sorte immutabile, la teoria di Cayce afferma che siamo padroni del nostro destino. In effetti abbiamo la possibilità di controllare i nostri pensieri, le parole e le azioni, e di scegliere il nostro comportamento nei confronti delle circostanze che abbiamo generato noi stessi. Comprendiamo che tutto quello che avviene nella nostra esistenza è il frutto della nostra stessa creazione, e che le nostre tribolazioni contribuiscono sempre al nostro sviluppo quando le consideriamo come opportunità per correggere gli errori del passato o per acquisire saggezza e intendimento. 

Scoprire la ragione per cui ci troviamo in una situazione o nell’altra non è la cosa più importante : ciò che conta veramente è come ci disponiamo a farvi fronte, perché dalle nostre reazioni nascono le nostre esperienze future. Così due persone potranno adottare un atteggiamento molto diverso in casi paragonabili, per esempio la perdita di un impiego : mentre la prima sprofonderà nell’angoscia e nell’amarezza, la seconda vi vedrà un’altra occasione per ricostruire la propria vita e di dedicarsi a qualche attività che la appassiona da molto tempo. 

La reincarnazione è un concetto che figura nelle grandi religioni del mondo e non si limita alle filosofie orientali. Professa la tolleranza e la compassione, risponde a numerose domande e dà un senso agli aspetti minori dell’esistenza. Utile per alcuni, resta oggetto di controversia per altri. Tuttavia ciò che questi ultimi possono pensarne non è pertinente. Gli addetti seri sanno che ambienti, condizioni e circostanze diversi hanno segnato le loro vite successive. Se essi credono nella reincarnazione, non è per soffermarsi sul passato o per essere orgogliosi di aver forse goduto in precedenza di qualche celebrità ; bensì essi si servono di questa conoscenza coll’intento di crescere nello spirito e di contribuire a migliorare il mondo nel quale viviamo. 

La citazione seguente di Cayce illustra ottimamente l’idea: 

“Determini a che scopo sta cercando questa informazione. 
Se è per sapere che è vissuto, morto ed è stato seppellito sotto il ciliegio nel giardino della nonna, 
ciò non farà di lei un migliore vicino, cittadino o genitore! 
Se invece è per sapere che ha pronunciato delle parole offensive, 
cosa di cui si è sentito colpevole, e che ora può riscattarsi agendo in modo giusto, 
allora sì, ne vale la pena!” 

[ Lettura 5753-2] 

Note:
*****(5) - Lettera ai Galati 6,7 

***

Opere consigliate 

“Edgar Cayce - medium e guaritore” (“Many Mansions”) - Gina Cerminara 

“Reincarnazione. Un’indagine nel passato per costruire il futuro - Lynn Elwell Sparrow 

“Edgar Cayce on Reincarnation” - Noel Langley


>>>Approfondisci nelle Sezioni: - Enciclopedia della Salute Olistica -  / - I Piani di Cura -  / - Il Corpo Umano -  / - La Dieta -   
                                   


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